Transizione Energetica: lo stato dell’arte nel nostro paese
La transizione energetica degli edifici in Italia rappresenta una componente cruciale nella strategia nazionale ed europea per la riduzione delle emissioni di gas serra e il raggiungimento degli obiettivi climatici prefissati. Un processo guidato da una serie di normative sia a livello dell’Unione Europea che nazionale, mirate a migliorare l’efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente e a promuovere la costruzione di edifici a emissioni zero.
Il Quadro Normativo Europeo
A livello europeo, la Direttiva sulla Prestazione Energetica nell’Edilizia (2010/31/UE) è stata un pilastro fondamentale nella definizione degli standard di efficienza energetica per gli edifici. Questa direttiva mira a ridurre le emissioni di gas a effetto serra e il consumo energetico nel settore edilizio dell’UE, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Una revisione significativa di questa direttiva è stata concordata nel marzo 2024, introducendo obiettivi più ambiziosi per gli Stati membri.
Nel contesto del pacchetto “Fit for 55“, l’UE ha proposto ulteriori misure per accelerare la transizione energetica. Questo include l’obiettivo di rendere tutti i nuovi edifici a emissioni zero entro il 2030 e di trasformare il patrimonio edilizio esistente per raggiungere lo stesso standard entro il 2050. Questi obiettivi sono stati formalizzati con l’adozione della direttiva riveduta sul rendimento energetico nell’edilizia da parte del Consiglio dell’Unione Europea il 12 aprile 2024.
In Italia
In risposta alle direttive europee, l’Italia ha adottato una serie di misure legislative per promuovere l’efficienza energetica negli edifici. Il Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192, rappresenta uno dei principali strumenti normativi in questo ambito, recependo le direttive europee e stabilendo criteri e modalità per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici. Questo decreto ha introdotto l’obbligo di predisporre l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), un documento che certifica la performance energetica di un edificio e fornisce raccomandazioni per il suo miglioramento.
Ulteriori iniziative includono incentivi fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti e la promozione della costruzione di edifici a energia quasi zero (nZEB). Questi sforzi sono in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione e mirano a ridurre significativamente il consumo energetico nel settore edilizio.
Opinioni di Esperti del Settore
Secondo i dati della Commissione Europea, gli edifici sono responsabili a livello dell’UE di circa il 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra legate al consumo di energia.
Inoltre, il progetto “Tecnologia e transizione energetica: quale ruolo per l’Europa e per l’Italia“, realizzato da ECCO, un think tank italiano per il clima, in collaborazione con l’ufficio di Roma dello European Council on Foreign Relations (ECFR), si propone di approfondire la dimensione geopolitica dello sviluppo tecnologico legato alle esigenze della transizione energetica.
La transizione energetica degli edifici in Italia è un processo complesso e multidimensionale, che richiede l’integrazione di normative europee e nazionali, incentivi economici e l’impegno di tutti gli attori coinvolti. L’obiettivo finale è quello di creare un patrimonio edilizio sostenibile e a emissioni zero, contribuendo in modo significativo alla lotta contro il cambiamento climatico e alla promozione di un’economia verde.