Domenico Di Canosa: la visione per il futuro dello smart building

Risponde Domenico Di Canosa – Presidente,  di Smart Buildings Alliance

SBA sarà protagonista a Smart Building Expo gestendo una delle Piazze dell’innovazione. Quali sono i principali temi che volete portare all’attenzione di tecnici e progettisti che visiteranno questa importante manifestazione?

Sicuramente anche quest’anno cercheremo di portare in forma “leggera” temi relativi alla digitalizzazione del parco immobiliare italiano a partire della casa del comune cittadino, per spiegare quali vantaggi può comportare una automazione ben fatta in casa. Ci dedicheremo anche a spiegare ai professionisti che la certificazione volontaria da noi elaborata e che si chiama Ready 2 Services non ha costi di royalties e prevede il semplice costo dell’ente certificatore. Il tecnico in questione verifica numerosi aspetti tutti molto importanti quando si installano dispositivi digitali presso abitazioni private, edifici commerciali ed industriali, che toccano l’infrastruttura, la privacy e la cybersecurity. R2S è in sostanza una certificazione economica, pragmatica e pronta per tutti. Spiegheremo il nostro progetto di automazione edge che contempla un dispositivo “standard” su basi tecnologiche già esistenti e che affiancato alla offerta attuale dei produttori di sistemi di automazione. Adottare un edge può eliminare i silo di dati ed abilitare un mercato delle applicazioni che porterà rapidamente vantaggi e servizi a tutti, oltre ad un boom economico paragonabile a quello generatosi grazie alle applicazioni per smartphone. In alcuni casi l’edge computer potrà anche ottimizzare i costi e gli spazi di installazione favorendo nuove architetture di home & building automation. Poi abbiamo anche da comunicare tanto a proposito dei nostri corsi di formazione per tecnici di ogni ordine e grado: dai progettisti agli installatori. Potremmo anche pensare ad una “patente italiana per l’automazione” sulla scorta dell’esperienza fatta con la patente europea del computer, in modo da qualificare più rapidamente l’utenza…

Qual è il ruolo di una associazione come SBA nel quadro in evoluzione della cosiddetta “twin transition” del patrimonio edilizio?

Sicuramente ci sentiamo cucito addosso il ruolo di Ente del Terzo Settore per la tutela dei diritti del cittadino e per la diffusione della cultura, ma non dimentichiamo la nostra vocazione tecnologica per unire la grande esperienza italiana nell’innovazione tecnologica e della vocazione umanistica del nostro paese. Se Adriano Olivetti è stato un grande visionario che ha cercato di unire tecnologia e persone, dando i natali al calcolo computazionale, non possiamo che essere il primo paese a proporre una rivoluzione tecnologica che metta il cittadino al centro. SBA vuole raccogliere questa sfida e portare con onore nel mondo la bandiera italiana del rinascimento digitale ed energetico.

SBA dichiara di operare nel mercato a vantaggio del cittadino, distinguendosi dalle associazioni datoriali e di filiera, perché secondo voi è importante questo atteggiamento in un contesto come quello attuale e perché le realtà della filiera dovrebbero aderire al vostro progetto?

Bhe, è presto detto, richiamo il parallelismo già fatto a proposito delle già citate precedenti rivoluzioni digitali: con l’avvento del Personal Computer e quello degli Smartphone, gli utenti maturi hanno dovuto pagare un gap generazionale che li ha visti pagare dazio nei confronti dei nativi. Non solo: l’Italia ha sempre avuto un atteggiamento estremamente conservativo nei confronti dei cambiamenti, senza eccezione nei casi citati, dove abbiamo reagito con svariati lustri di ritardo rispetto ai paesi dove i giovani vengono immessi prima nel circuito del lavoro. Ecco noi con SBA vorremmo essere quel tratto d’unione che è mancato fra tecnologia, tecnici ed utilizzatori nelle rivoluzioni precedenti. Auspichiamo che ancora l’Italia possa far sentire una voce autorevole nella produzione elettronica, nello sviluppo di software, nella governance dei dati e diventi un mercato ruggente per queste tecnologie. Ma occorre pazienza, educazione e prospettiva di mercato che recepisca la difficoltà del consumatore e lo tuteli.

 

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