Spazio Start Up

A SMART BUILDING EXPO 2021 si rinnova il focus sull’innovazione

SMART BUILDING EXPO, che quest’anno, a novembre, si presenterà fianco a fianco con SICUREZZA e MADE Expo, è per definizione la fiera dell’innovazione e dell’integrazione in ambito home, building, e city.
Un campo che guarda naturalmente al futuro, alle nuove idee, alle sfide imprenditoriali che in parte
rilevante oggi coincide col variegato mondo delle Start Up e delle PMI Innovative. Un mondo di idee, alcune delle quali embrioni di strumenti e servizi che caratterizzeranno in nostro futuro, a cui è necessario dare il giusto respiro.

Per questa ragione SMART BUILDING EXPO, fin dalla prima edizione, ha inventato lo “Spazio Start Up”, che consente a queste imprese altamente dinamiche ma con una ridotta capacità finanziaria di affacciarsi a condizioni estremamente vantaggiose ad un mondo non solo di clienti potenziali, ma soprattutto di investitori, che vanno delle imprese di venture capitals alle grandi aziende che sono presenti in fiera e che, oramai regolarmente, svolgono attività di recruiting nel panorama variegato delle start up nostrane per cogliere dal nascere le idee che possono incidere sul mercato, incubandole.

E che sia alta la percezione dell’importanza di questa dimensione aziendale, anche per il futuro del Paese, è testimoniato dalle grandi attenzioni che a questo settore riservano tutti gli ultimi provvedimenti normativi legati alla ripartenza, dal DL Rilancio fino al nuovissimo PNRR (Piano di Ripartenza e Resilienza) consegnato in questi giorni a Bruxelles dal Governo Draghi.
Start Up definite dal presidente Conte “la punta di diamante dell’innovazione italiana” ma che al contempo “rischia di soccombere per carenza di liquidità“. Il vero problema – emerso anche nel corso di un workshop tenuto nel 2019 a SMART BUILDING EXPO, è infatti la sottocapitalizzazione delle Start Up italiane e la difficoltà a reperire capitali di rischio nel mercato interno.
Per questa ragione il DL Rilancio si è posto già nel 2020 il problema di stimolare gli investimenti nel capitale di queste “aziende in erba”, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, o mediante l’erogazione di finanziamenti agevolati, oppure ancora la sottoscrizione di obbligazioni convertibili o altri strumenti finanziari di debito che prevedano la possibilità del rimborso dell’apporto effettuato.
E che questo mercato vada sostenuto adeguatamente è testimoniato, come sempre, dal grande
apprezzamento che le Start Up Italiane ottengono all’estero, come ha testimoniato l’ultima edizione del CES del 2019, la fiera mondiale hi-tech di Las Vegas, dove la pattuglia delle “italiane” presenti ha ricevuto una enorme attenzione.
Un’eccellenza che sembra legata inscindibilmente alla dimensione artigianale del fare italiano, ma
testimoniata anche dall’annuale report dell’Osservatorio Start-Up Hi-Tech del Politecnico di Milano. L’identikit emerso è, infatti, quello di un settore in grado di reggere l’urto della pandemia, catalizzando a fine 2020 una raccolta che con i suoi 683 milioni di euro risulta inferiore di appena 11 milioni a quella del 2019. Un ecosistema italiano resiliente, quindi, teatro di operazioni straordinarie che iniziano a verificarsi con una certa frequenza, a testimonianza di un diffuso tasso di eccellenza fra queste imprese innovative.

[ssba]