Integrazione e Interoperabilità: le parole chiave della home and building automation secondo la Smart Buildings Alliance
Il punto di vista di Domenico Di Canosa, Sales Director Southern and Eastern Europe J2 Innovations del gruppo Siemens e neo Presidente di Smart Buildings Alliance-Italy
È nata da pochi mesi, ma si sta già imponendo come una delle realtà associative più dinamiche nel campo dell’innovazione in ambito building e city. Parliamo di Smart Buildings Alliance-Italy, la realtà nazionale che si prefigge di calcare in Italia le orme della prestigiosa associazione di filiera francese, une vero punto di riferimento del mercato.
A Presiederla è stato chiamato Domenico Di Canosa, a cui rivolgiamo alcune domande:
Qual’è la ragione per cui è nata Smart Buildings Alliance anche in Italia?
Siamo giunti ad un passaggio cruciale dell’esistenza umana sulla terra: il nostro pianeta ci sta lanciando segnali precisi ed abbiamo il dovere di reagire. Mediante pubblicazioni dedicate, nate da commissioni di esperti, SBA si occuperà di semplificare l’approccio alle necessità normative e governative negli interessi degli utenti e dell’ambiente. Vogliamo partire dalle necessità del singolo cittadino, del gestore dell’edificio e della proprietà per accelerare l’adozione di scelte razionali che riducano notevolmente l’impiego di risorse naturali ed aumentino la qualità della vita di ognuno.
Come vedete dal vostro punto di osservazione lo sviluppo del mercato della home and building automation nel nostro Paese?
In lockdown molti lavoratori hanno scoperto la necessità dell’”Home-Office Automation”. Il maggior tempo trascorso in casa ci ha evidenziato come il controllo remoto e automatico di impianti ed elettrodomestici ci aiuti ad ottimizzare consumi e tempi, ma è ancora tutto molto frammentario. Gli “assistant” sono gateway che in alcuni casi limitano l’esperienza dell’utente e sono soggetti più alle logiche dei marketplace che a quelli di una usabilità reale. SBA ha l’ambizione di rendere effettiva l’interoperabilità: puntiamo ad una scalabilità che consenta alla “smartness” di fluire agilmente dall’ambiente privato ai servizi comuni di edifici e città ed all’utente di non subire lo stress tecnologico. L’IoT sta disgregando gli ambienti proprietari portando nuove possibilità, dobbiamo garantire che siano per tutti.
Quali sono i vostri obiettivi a medio termine e che sinergia vedete con una manifestazione come SMART BUILDING EXPO?
Vogliamo proporre una visione d’insieme senza precedenti: nel solco di leggi e regolamenti esistenti favorire la condivisione di dati e risorse con risultati stabili, professionali e razionalmente digeribili da utenti, gestori, installatori e progettisti. Stiamo già lavorando con Smart Building Italia per mettere a fattore comune le esperienze ed essere i federatori delle competenze, promuovendo le eccellenze che ogni associato porterà nel gruppo. Portare al più presto proposte concrete sui tavoli di governo ed aiutare i grandi gestori di edifici a guidare la rivoluzione digitale di questo paese è quello che ci accomuna ad una manifestazione come SMART BUILDING EXPO.