A che punto siamo con la Twin Transition?

Domenico Di Canosa, Presidente di SMART BUILDINGS ALLIANCE Italia ets, che sarà protagonista a SBE25, parla del tema della Twin Transition e del ruolo che avrà nei prossimi anni nel settore

Direi che al momento siamo ad un punto fermo, speriamo si tratti solo di un rallentamento prima di una svolta, ma mentre la digitalizzazione della pubblica amministrazione procede a grandi passi, lasciando anche qualcuno, come anziani e meno istruiti indietro, le connessioni a banda ultra larga faticano ancora a diffondersi e laddove disponibili ad attrarre utenti. Insomma, se da un lato la macchina pubblica centrale cerca di spingere per la digitalizzazione dei servizi centrali, gli enti locali faticano a stare al passo con la strategia nazionale. I cittadini, dal canto loro, vedono pochi servizi a valore aggiunto che possano accrescere l’interesse verso la connettività a Banda Ultra Larga che non siano contenuti in streaming per i quali, difatti i canoni continuano a crescere. Tuttavia ci sarebbero servizi più interessanti da promuovere e di cui beneficerebbero cittadini e conti pubblici.

Il Green Deal è morto, viva il Green Deal!

Senza dubbio la banda ultra larga è l’abilitatore fondamentale per rendere attivi gli smart building, che rimangono la strategia primaria, più velocemente attuabile e con più rapido ritorno sull’investimento per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dell’UE. I sistemi di automazione, difatti, opportunamente declinati in funzione della tipologia di edificio ed in grado di comunicare all’esterno le condizioni già descritte nello Smart Readiness Indicator sarebbero di gran lunga da sole in grado di raggiungere gli obiettivi al 2030 per la riduzione di emissioni di CO2 da parte del parco immobiliare, che ricordiamo costituiscono il 40% del totale.

Il Green Deal vive giorni difficili a causa della disinformazione e di un focus sbagliato: troppa attenzione all’elettrificazione delle automobili e pochissima all’automazione degli edifici. Mentre la prima conta per meno del 20% delle emissioni ed è complicatissima da attuare essendo la parità tecnologica con le autovetture a motore endotermico ancora lontana da raggiungere, la seconda è una tecnologia consolidata e pronta ad aiutare l’implementazione di FERNP che senza un opportuno sistema di dispacciamento anziché abbassare il prezzo dell’energia in bolletta, lo fa aumentare per mantenere stabile una rete che non è così flessibile come si possa pensare.

In sostanza se affrontassimo di petto la ristrutturazione degli edifici partendo con un approccio scientifico di misura, automazione, comunicazione e messa in rete delle risorse energetiche, prima di effettuare qualunque intervento sull’involucro edilizio, accelereremmo drasticamente verso gli obiettivi europei, imboccando un percorso virtuoso rilanciando la twin Transition

[ssba]